Certo ogni giorno salta fuori qualche nuova specialità dell’outdoor, magari non sempre destinata ad avere un futuro radioso…
Questa però sembra proprio essere una di quelle che faranno strada, non fosse altro che per la semplicità del concetto: percorrere i sentieri di montagna con un ritmo un po’ più veloce di quello che si tiene nelle normali camminate.
Ridotta all’osso la novità dello speed hiking o fast hiking è tutta qui e di sicuro si tratta di un’innovazione in linea con lo spirito dei tempi: camminare più velocemente significa riuscire a sfruttare anche gli scampoli di tempo libero (merce sempre più rara e preziosa..) per dedicarsi alla propria passione per la montagna, percorrendo sentieri con distanze e dislivelli significativi, magari in una mezza giornata o nelle ore serali dopo il lavoro, durante le lunghe giornate estive.
Velocità e leggerezza sono le qualità richieste da questa nuova disciplina e, se per la prima non avete che da mettervi sotto a faticare, con con intelligenza, pazienza e umiltà, per la seconda qualche aiutino dalla tecnologia moderna può sicuramente arrivare.
L’ambiente dello speed hiking è la montagna, quella vera, anche quella severa e impegnativa. Su certi itinerari leggerezza non può certo significare “canottiera, pantaloncini e… speriamo che ci sia bel tempo!”. Uno zaino e un adeguato fardello di abbigliamento e attrezzature, sono elementi irrinunciabili per muoversi in sicurezza, tanto per l’escursionista tradizionale quanto per lo speed hiker.
La differenza non sta tanto nel tipo di attrezzatura, quanto nel peso e nell’ingombro. I materiali e le tecnologie oggi a disposizione hanno consentito alle aziende specializzate di avviare lo sviluppo di prodotti dedicati appositamente allo speed hiking: leggeri, compatti, e pensati per un’attività aerobica molto intensa, quindi modulabili e traspiranti.
Gli zaini creati appositamente per chi passa veloce sui sentieri sono ultra light e dai volumi minimali, con schienali che facilitano la ventilazione sulla schiena.
Visto il peso ridotto da portare non c’è bisogno di spalline e fasiconi imbottiti, l’importante è piuttosto che lo zaino “vesta” in modo anatomico e che stia ben adeso al corpo, anche quando si effettuano movimenti dinamici.
I bastoncini (che per l’escursionista sono un optional, per quanto comodissimo e apprezzatissimo), in questo caso sono praticamente indispensabili per ridurre lo sforzo degli arti inferiori e per migliorare l’equilibrio.
Le scarpe dello speed hiker hanno una parentela più stretta con quelle da trailrunning che con gli scarponi, ma sono comunque sufficientemente strutturate per proteggere il piede dagli impatti laterali e per ammortizzare l’appoggio.
Anche l’abbigliamento ha molti aspetti in comune con quello dei runners, in particolare per quanto riguarda le doti di traspirabilità. La variabilità del clima in montagna però impone abiti modulari, dotati di zip e soluzioni che consentono di adattarsi alle diverse condizioni ambientali che si possono presentare nell’ambito di una stessa escursione.